E-commerce e Covid – le PMI hanno reagito con la digitalizzazione

La pandemia ha reso l’e-commerce uno strumento indispensabile per la sopravvivenza delle imprese.

Il COVID-19 ha avviato molti cambiamenti destinati a durare per molto tempo nel mondo degli e-commerce, cambiano le abitudini di acquisto dei consumatori. La crisi ha portato ad un’opportunità, infatti nel 2020 è stato registrato un aumento significativo delle vendite online, secondo i dati di Nielsen si parla dell’81% in più rispetto al 2019.

I negozi chiusi e l’impossibilità di uscire di casa hanno costretto gli italiani a dover fare affidamento sullo shopping online per soddisfare le proprie esigenze.

Le piccole e medie imprese come hanno reagito?

Le microimprese e le PMI in Italia hanno reagito nell’unico modo possibile per superare i momenti di crisi: con il cambiamento. L’emergenza sanitaria ha messo in luce nuove esigenze e nuovi valori.

Le imprese non possono più limitarsi ad essere elementi della classica catena dei valori, ma devono essere sempre più i nodi di una rete fatta non solo di clienti e fornitori ma anche di altre imprese, connesse tra loro. E per fare ciò occorre collegare processi, sensorizzare impianti e risorse, predisporre piattaforme digitali tramite le quali comunicare e collaborare.

L’importanza dell’e-commerce

In Italia più di 4 milioni tra microimprese e PMI hanno dovuto ricorrere ad uno strumento che è stato poco utilizzato nel periodo del pre-Covid: l’e-commerce.

L’e-commerce è stata una risorsa vincente per le aziende che lo hanno integrato al loro modello di business e lo hanno sfruttato nel 2020 per combattere l’incertezza causata dalle chiusure improvvise.

Chi lo aveva o lo ha velocemente sviluppato ha potuto continuare a vendere online, evitando così di bloccare il proprio business durante il lockdown. Mai come quest’anno si è compresa la fondamentale importanza di avere un sito ed in particolare, se si vendono prodotti, un e-commerce.

Il 2020 ha permesso di comprendere l’importanza di essere presenti online con un sito web ed in particolare con un’e-commerce, se si vogliono vendere prodotti. Avere una piattaforma di vendita online non è solo utile in questa situazione ma sarà indispensabile nel futuro per espandere il business e le vendite, infatti online è possibile raggiungere chiunque in qualsiasi momento.

E i social media?

Nel 2021 è fondamentale la presenta sui social media e l’e-commerce deve essere integrato con essi.

Nei mesi di lockdown il 57% dei consumatori italiani acquistava beni da aziende locali o italiane e molti hanno mantenuto ancora quest’abitudine. Il 30% di questi consumatori ha trovato le aziende attraverso l’utilizzo di strumenti digitali, tra cui i principali social network.

Ignorare l’e-commerce ed i social media rende la sopravvivenza molto più difficile. Il tasso di fallimento per le piccole imprese è notoriamente alto, ma diventa un po’ più facile quando si ottengono clienti dagli e-comemrce, Google, Amazon, Facebook ed Instagram e altri canali online, oltre a quelli fisici.

Le piattaforme digitali diversificano i flussi di entrata e riducono il rischio di una startup e possono aumentare il valore aziendale.


Gli imprenditori stanno affrontando sfide a causa del lockdown, tuttavia, la pandemia offre una vera e propria opportunità per scoprire nuovi canali per la vendita di prodotti e di esplorare nuovi modi creativi per raggiungere il pubblico.  

Il Coronavirus è stato un motore per l’evoluzione, nella quale la tecnologia ci ha permesso di superare questa situazione e di ripartire. Per sopravvivere le aziende devono cogliere questa opportunità di digitalizzazione ed avvicinarsi all’e-commerce.